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Cellulare e nervo acustico: attenzione all’uso prolungato

L’impiego prolungato del cellulare potrebbe causare uno specifico tumore benigno del nervo acustico.

A confermarlo è la Corte d’appello di Torino.

Secondo il giudizio del Tribunale, quindi, in casi specifici l’impiego prolungato del cellulare può indurre un potenziale effetto di riscaldamento cerebrale e di influenza sul metabolismo.

La scienza però, non ne dà la conferma.

L’Istituto Superiore di Sanità infatti, sulla base degli studi a disposizione, mostra come l’uso dei telefonini non sarebbe associato all’incidenza di neoplasie nelle aree più esposte alle radiofrequenze durante le chiamate vocali.

Secondo quanto riporta il sito dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro): dispositivi moderni appaiono più sicuri di quelli più datati in questo senso. In ogni caso l’aumento di temperatura legato all’impatto delle onde a radiofrequenza non induce direttamente mutazioni a carico delle cellule, ma può comunque indurre un riscaldamento dei tessuti che vengono a contatto con l’apparecchio.

Il problema clinico del tumore benigno riguarda l’ipoacusia.

In genere si tratta di una sordità monolaterale cui si possono associare fastidi come acufeni ed alterazioni dell’equilibrio.

Insomma regoliamo il volume del telefono e cerchiamo di evitare il contatto tra orecchio e cellulare surriscaldato.

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