covid e udito

Covid e udito

Sul fronte Covid.

I pazienti sono meno gravi delle scorse ondate; ricoveri per polmonite, un’esigua minoranza. Vediamo molte infezioni simili a influenza e raffreddore, grazie soprattutto alle vaccinazioni.

Ma in caso di positivizzazioni interne (in crescita) quando confiniamo pazienti nei pochi letti Covid (Malattie Infettive, Medicina d’urgenza e Chirurgia) non possono essere più seguiti in prima persona dallo specialista preposto.

Covid e udito
Tra i riflessi pandemici: la scomparsa del labiale, causa mascherine, ha peggiorato molti pazienti, un deficit socialmente invalidante.

E negli ultimi due anni gli interventi sono calati, dopo un picco di 170 impianti in un anno ponendoci come centro di riferimento con pazienti da ogni regione, di ogni età e problematica.

Occhio alle orecchie
Si registrano frequenti accessi al PS per l’uso dei bastoncini: fanno solo danni, come i coni di cera, anche alla delicatissima cute del condotto uditivo.

L’ipoacusia è in aumento, specie tra i giovani, per l’uso prolungato a volumi eccessivi degli auricolari.

Più in generale, l’udito va curato come il resto: non si deve aspettare, sono patologie spesso nascoste, mai passeggere.

Le Giornate mondiali e nazionali, incentivate dall’OMS, contribuiscono a sensibilizzare su un tema a torto trascurato e ancora tabù.

www.libertà.it

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