Potremmo iniziare dal dire che la musicoterapia è un percorso a lungo termine che utilizza la musica e quindi l’armonia e la melodia, ed è finalizzato all’apprendimento, così come alla comunicazione, la motricità, l’espressione e l’udito.
Un musicoterapeuta esperto, infatti, provvederà a organizzare eventi e obiettivi per arrivare a un soddisfacimento fisico e cognitivo che possa migliorare la qualità della vita del paziente.
Un percorso di musicoterapia è consigliato come parte di un percorso riabilitativo dell’udito dopo la protesizzazione da impianto cocleare.
In pratica la musicoterapia interviene a un livello riabilitativo e terapeutico in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche e appartiene alla classe delle medicine complementari e integrative.
In che modo, ci si potrà chiedere, la musicoterapia riesce a compiere quest’azione terapeutica?
La musicoterapia, com’è noto, agisce sulle emozioni e in questa sua potenzialità risiede la sua capacità curativa.
Ascoltare la produzione di melodie pone il paziente come parte attiva della terapia e di personalizzazione della terapia, e quindi, è un ottimo percorso riabilitativo per chi si è sottoposto a un intervento di impianto cocleare.
Dopo la protesizzazione da impianto cocleare, si indica un percorso di musicoterapia per riabilitare l’ascolto.
La musicoterapia, grazie alle vibrazioni che provoca, in realtà, è un ottimo strumento anche per le persone ipoacusiche.
Il suono, infatti, è vibrazione e provoca una risonanza nel paziente.
Nel dettaglio, il paziente, acquisirà il suono e l’assenza del suono, in base alle vibrazioni che capterà, riconoscerà le fonti sonore, il significato di suono e rumore.
Modulerà la propria voce sul canto, trovando la giusta intonazione, nonché ritmo e sonorità.
Nella terapia sonora si segue una progressione di obiettivi che vanno dalla detenzione del suono alla discriminazione dei parametri sonori quali l’altezza, la durata, il timbro e l’intensità.
Si prosegue con l’ identificazione della sorgente sonora e con il riconoscimento dei timbri.
Insomma, un vero e proprio allenamento sonoro e acustico sia in chiave riabilitativa dopo la protesizzazione, sia per migliorare le condizioni di ascolto e linguaggio in un ipoacusico.