neuromodulazione bimodale

Neuromodulazione Bimodale: acufene dispositivo per un nuovo trattamento

In fase di ricerca sperimentale, è apparso sulla rivista Science Translational Medicine un nuovo trattamento per l’acufene con l’utilizzo di un dispositivo non invasivo che applica la tecnica della “neuromodulazione bimodale”.

Con la combinazione di suoni e piccole scosse elettriche sulla lingua, questa nuova tecnica

fornisce un sollievo effettivo ai pazienti con acufene.

“Il trattamento ha come obiettivo un determinato sottoinsieme di cellule cerebrali le quali si attivano in modo anomalo”, come spiega Hubert Lim, professore di ingegneria biomedica e otorinolaringoiatria dell’Università del Minnesota e uno degli autori dello studio.

Dopo la sperimentazione animale i ricercatori hanno scoperto che sulla lingua ci sono alcuni i neuroni molto sensibili al tocco che possono essere stimolati elettricamente per attivare a loro volta particolari gruppi di neuroni che si trovano nel sistema uditivo.

A quanto pare queste piccole scosse elettriche ristabiliscono i circuiti cerebrali che causano l’acufene.
I risultati della sperimentazione umana mostravano che, sull’84% dei partecipanti che era riuscito a completare tutto il regime dei trattamenti per tutta la durata dell’esperimento, 12 le settimane, l’81% mostrava dei miglioramenti in alcune variabili psicosociali collegate all’acufene, tra cui la capacità di concentrazione e la capacità di dormire nonché livelli più bassi di frustrazione e ansia e in generale una qualità migliore della vita quotidiana.

Questi miglioramenti, comuni a tutti e tre i gruppi, persistevano poi anche dopo un anno dal trattamento per il 77% mentre il 63% riferiva di in generale di aver ottenuto dei benefici dal trattamento.
“Il prossimo passo è fare l’imaging del cervello [negli esseri umani] ed esperimenti sugli animali per capire davvero cosa è cambiato nel cervello”, spiega Lim.
Il nuovo dispositivo di neuromodulazione bimodale è ora prodotto da Neuromod ed è disponibile in Germania e in Irlanda e lo stesso team di ricercatori guidato da Lim sta chiedendo l’approvazione alla FDA statunitense.

Condividi

Comments are closed.