esame impedenzometrico

Esame impedenzometrico perché farlo e come si svolge

L’esame impedenzometrico rientra in una più ampia indagine audiologica che riguarda la funzionalità e la struttura dell’orecchio medio; gli altri esami sono gli esami audiometrici: vocale e tonale.

L’esame impedenzometrico si dovrebbe effettuare ai primi segnali di calo dell’udito, ma anche in caso di presenza di acufene.

Questo tipo di esame, del tutto indolore, si effettua tramite una piccola sonda che, inserita nell’orecchio, invia delle onde sonore al paziente che avrà cura di rimanere in silenzio per qualche minuto.

Strumento diagnostico importante, l’esame impedenzometrico è consigliato anche in età pediatrica, col fine di preservare salute e funzionalità dell’udito nei più piccoli e assicurare loro un buono sviluppo del linguaggio e psicosociale.

Questo esame permette, con la stesura del timpanogramma, di misurare la cedevolezza e, quindi, l’elasticità della membrana che è tesa tra condotto uditivo esterno e l’orecchio medio.

Attraverso la riflessometria stapediale riceviamo, invece, informazioni sulla funzionalità dei 3 ossicini (martello, incudine e staffa) mediante lo studio dei riflessi del muscolo stapedio (riflessi stapediali).

Nello specifico, l’analisi del riflesso stapediale, è utile per la valutazione della funzionalità dello stapedio, il piccolo muscolo collegato alla staffa dell’orecchio.

Se, infatti, in condizioni normali, questo muscolo si contrae in presenza di suoni forti,  se siamo di fronte a lesioni e/o patologie esso rileva  una rigidità anomala,  non svolgendo più la caratteristica funzione protettiva.

A risentirne, più in generale, è la capacità di distinguere i suoni.
L’esame impedenzometrico non va eseguito in corso di otite media acuta, in caso di perforazione timpanica o di presenza di cerume nel condotto uditivo esterno.

Perché farlo?

L’esame impedenzometrico permette una valutazione efficace di presenza o meno di ipoacusia trasmissiva così come permette di valutare una insufficienza tubarica (malfunzionamento della tuba uditiva) e ancora di più per seguirne l’andamento nel tempo e/o a seguito delle terapie.

In genere l’esame impedenzometrico è preceduto da una visita otoscopica e viene prescritto insieme ad altri accertamenti audiologici come l’esame audiometrico.

 

 

 

 

Condividi

Comments are closed.