check up dell'udito

Check up dell’udito: quali sono gli esami

Un completo check up dell’udito si consiglia come prassi di prevenzione, oltre che necessaria all’insorgere di un problema uditivo, per cui si suggerisce di intervenire tempestivamente con un check up dell’udito perché la situazione non si aggravi.

Riguardo alla funzione uditiva, è possibile distinguere i deficit dell’apparato uditivo in due macro categorie.

Rispetto alla localizzazione del problema, infatti, distinguiamo i problemi uditivi, per cui si consiglia sempre in ottica preventiva o curativa  un check up dell’udito, in questo modo:

  • ipoacusia di trasmissione: essa è la conseguenza di specifiche malformazioni oppure traumi anche se, così come registrano la maggioranza dei casi, è una condizione che riconduciamo a processi infiammatori dell’apparato di trasmissione dei suoni nell’orecchio esterno e medio.

Una condizione trattabile sia medicalmente sia chirurgicamente.

  • ipoacusia neurosensoriale: questo tipo di disfunzione uditiva si addebita a un malfunzionamento del nervo acustico o dell’orecchio interno.

A causa di questo cattivo funzionamento del nervo acustico o dell’orecchio interno, assistiamo a una riduzione significativa delle percezioni di specifiche frequenze e a una distorsione dei suoni.

Esposizione a rumori e invecchiamento sono le cause più comuni di questo tipo di patologia.

 

Il check up dell’udito prevede una seria di esami indolore e poco invasivi che sono utili non solo per riscontrare il problema dell’abbassamento dell’udito ma anche per prevenirlo.

 

In altre parole, un check up dell’udito è consigliato a tutti proprio per evitare una progressione, a volte lenta e impercettibile, di un deficit uditivo.

Gli esami strumentali compresi nel check up dell’udito sono:

  1. Audiometria tonale
    L’audiometria tonale si esegue con la valutazione della percezione del suono per via aerea, cioè con l’ausilio delle cuffie per cui il paziente segnalerà la soglia minima di udibilità.

2. Audiometria vocale
L’audiometria vocale si svolge in cuffia (anche se è possibile effettuarla in alcuni casi in campo libero, senza cuffie).

Il paziente sentirà una serie di parole da ripetere all’esaminatore e il medico trascriverà il numero delle parole comprese in maniera corretta.

È un esame molto perché l’audiometria vocale permette di verificare la sede della lesione uditiva e di quantificarne la gravità.

  1. Impedenzometria
    L’esame impedenzometrico è un esame non invasivo che riesce a dare informazioni alla persona sulla membrana timpanica e la presenza o meno di versamento endotimpanico.

Un esame semplice e non doloroso della durata di dieci minuti che si effettua con un’apposita apparecchiatura dal nome impedenzometro.

Non c’è bisogno di alcuna procedura di preparazione.

L’unica condizione necessaria è l’integrità della membrana del timpano, l’assenza di cerume e l’assenza di secrezioni nell’orecchio (esempio otite esterna purulenta).

 

A effettuare questo tipo di esami strumentali è la figura dell’audiometrista che, in caso di necessità, trasmetterà il risultato del check up dell’udito all’audioprotesista che potrà, in questo modo, scegliere il giusto rimedio acustico al problema, laddove fosse insorto.

 

 

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