In Italia circa per il 12% circa della popolazione si riscontrano difficoltà uditive più o meno gravi: ci sono circa 45mila non udenti e con numeri destinati ad aumentare.
L’ipoacusia – il disturbo tipico dell’udito che causa una riduzione della capacità di funzionamento dell’organo – riguarda una persona su tre nella fascia over 65 anni.
Su scala globale di certo non va meglio: secondo il rapporto 2021 dell’Organizzazione mondiale della sanità sono oltre 430 milioni quelle che ne sono già affette e si stima una crescita entro il 2050 tale da raggiungere quasi i 700 milioni di persone con disturbi di vario genere.
Dopo due anni di emergenza sanitaria e di eventi sospesi, infatti, tornano quasi ovunque gli appuntamenti e gli spettacoli a piena capienza in club, discoteche, teatri e sale da concerto.
Ma spesso le misure minime per prevenire disturbi dell’udito non sono garantite.
Per questa ragione, l’Oms ha pubblicato il «Global standard for safe listening venues and events» in occasione della settima giornata mondiale sul tema, che d’altronde è organizzata sotto lo slogan «To hear for life, listen with care!».
Si tratta di una nuova guida con sei punti chiave per agire in tempo e occuparsi della salute del proprio udito.
Da Vanity Fair