Sistema uditivo dei cetacei: le orecchie subacque

Secondo una ricerca effettuata in ambito internazionale si è potuto procedere verso la strutturazione di diverse fasi di sviluppo del sistema uditivo dei cetacei che da animali dotati di orecchie “aeree” hanno poi sviluppato orecchie “subacquee”, “prive cioè di padiglione dove il suono viene trasmesso attraverso un pannello adiposo presente nella mandibola fino ad una bolla timpanica”. (Focus)

Dallo studio di crani e ossa auricolari rinvenuti in Pakistan, gli scienziati sono stati in grado di ricostruire il quadro delle fasi evolutive dell’orecchio esterno e medio degli Odontoceti, di quei Cetacei cioè provvisti di denti, come balene, delfini e orche. “L’udito per le balene moderne, come per gli altri mammiferi marini, è il senso più importante; permette loro di comunicare, di localizzare le prede – spiega J.G.M. Thewissen, uno degli autori della ricerca – Senza un ottimo meccanismo di trasmissione dei suoni non riuscirebbero a sopravvivere”. (Intervista Focus)

Dunque i cetacei sarebbero passati dall’aria all’acqua, le prime balene avevano poco in comune con le attuali specie conosciute, erano grandi mammiferi terrestri con zampe, coda e pelo e vivevano lungo le coste, si nutrivano di pesci.

Le loro orecchie quindi erano strutturate per una vita aerea, con tanto di evidenti padiglioni auricolari, e sentire sott’acqua per i Pachiceti, così si chiamano i primi esemplari di balene rappresentava un problema.
Come dimostrano i fossili, nei milioni di anni, questi mammiferi iniziarono però ad adattarsi completamente alla vita acquatica – racconta Thewissen – sviluppando un corpo affusolato, una pelle liscia e senza peli, trasformando le zampe in pinne e evolvendo orecchie adatte a percepire i suoni nel mezzo fluido”.
Nei Remingtonoceti e nei Protoceti, esemplari che risalgono a circa di 43-46 milioni di anni fa, si vede come il sistema uditivo stia abbandonando la morfologia “aerea” e acquisendo sempre più proprietà acquatiche. “Fu poi con i Basilosauri, 40 milioni di anni fa, che il mare ebbe il sopravvento. Anche se non ancora completamente moderni, questi animali rappresentano l’ultima fase dell’evoluzione delle orecchie dei Cetacei che adesso noi conosciamo” conclude Thewissen.

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