Perdere la capacità uditiva, patologia che prende il nome di ipoacusia, è un deficit molto diffuso che in Italia interessa il 12% della popolazione.
Il disturbo tende a verificarsi in maniera graduale, e il più delle volte passa addirittura inosservato, dato che i primi segnali sono del tutto silenziosi.
Nel dettaglio, l’ipoacusia si manifesta all’inizio con la perdita di suoni piccoli, come il rumore dell’orologio o la pioggia esterna, fino poi a rendersi conto di sentire male.
Diventa allora difficile seguire un programma alla Tv, oppure tenere una conversazione con altre persone.
Il test audiometrico è in grado di dare alcune indicazioni sull’ udito, e riesce a valutare il grado di ipoacusia ed eventualmente intervenire in modo tempestivo.
Il test audiometrico è un esame diagnostico semplice e non invasivo che viene eseguito da un tecnico audiometrista.
Non causa dolore né richiede operazioni preliminari, ma permette di trovare la soluzione migliore per combattere l’ipoacusia.
Può essere effettuato presso un centro acustico specializzato, così da valutare, in base alle singole esigenze, la possibilità di ricorrere a un apparecchio acustico.
L’iter, in ogni caso, è immediato e prevede semplicemente che il paziente venga isolato all’interno di una cabina insonorizzata. Tramite un paio di cuffie, il tecnico invia al paziente una serie di suoni particolari, chiedendogli di rispondere agli stimoli con un cenno della mano.
Il test si divide in due parti, che nell’insieme permettono di giungere a una diagnosi più precisa: la prima, audiometria tonale, prevede l’ascolto di suoni medi, acuti e gravi per valutare il livello uditivo in termini quantitativi.
La seconda, audiometria vocale, si basa invece sull’ascolto di parole e permette di esaminare efficacemente la qualità dell’udito.