danno vestibolare

Udito ed equilibrio: il danno vestibolare

I disturbi dell’equilibrio o danno vestibolare, interessa il 30% della popolazione durante l’arco della vita ma si rileva in particolar modo, in chi soffre di problemi legati all’udito.

Il cervello, in pratica, riceve e decodifica le informazioni uditive che gli arrivano dall’ambiente, queste informazioni gli arrivano dalla coclea.

I segnali uditivi raccolti dalla coclea servono per mandare informazioni al cervello in relazione al suono captato nell’ambiente.

Il rapporto tra orecchio e cervello consiste nel riconoscere e attribuire un significato ai suoni che arrivano dall’ambiente.

Nel caso di un bimbo che nasce con sordità completa allora in questo caso il cervello sarà costretto ad usare informazioni differenti per ottenere risultati simili.

I disturbi dell’equilibrio rappresentano la causa maggiore di cadute, circostanze che acuiscono la bassa autostima e un senso di mancata autosufficienza, soprattutto, negli anziani.

Il suono è un’allerta attiva per il cervello che, di conseguenza, aumenta la nostra soglia di protezione.

I deficit uditivi vanno curati il prima possibile e occorre procedere celermente con impianti acustici, ciò perché l’utilizzo di apparecchi acustici non soltanto migliorano la vita sociale della persona affetta da disturbo ipoacusico, ma aiuterebbe il cervello nel suo lavoro cognitivo, con evidenti risultati positivi sull’equilibrio.

Contrastare la sordità, si traduce, allora, in un aumento della stabilità sia fisica che psicologica

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