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Attività fisica e perdita di udito

La perdita dell’udito sarebbe collegata ad un livello di attività fisica più basso e dunque ad un invecchiamento accelerato secondo un comunicato di HealthDay che si rifà ad uno studio pubblicato su JAMA Network Open e realizzato dal ricercatore Pei-Lun Kuo del National Institute on Aging dei National Institutes of Health di Baltimora.
Il ricercatore, con l’aiuto di colleghi, ha infatti analizzato i dati di 291 persone adulte con un’età tra i 60 e i 69 anni, 139 dei quali erano maschi.

Il 16,5% dei partecipanti era caratterizzato da una leva perdita dell’udito mentre il 7,6 aveva una perdita di udito da moderata a maggiore.

Dopo aver considerato vari fattori tra cui età, sesso, razza o etnia, istruzione e altre patologie, il ricercatore scopriva che c’era un collegamento tra la perdita dell’udito e il livello di attività fisica. In pratica coloro che perdevano l’uso dell’udito trascorrevano meno tempo a compiere attività fisica e di conseguenza questo è un fattore che accelera l’invecchiamento.
Nello specifico il ricercatore scopriva che chi perdeva l’udito trascorreva meno tempo in attività fisica da moderata a vigorosa e trascorreva più tempo in un comportamenti sedentari.

Secondo i ricercatori si tratta di risultati che mostrano che promuovere l’attività fisica negli anziani che soffrono di perdita dell’udito è estremamente importante.
Secondo i ricercatori una compromissione dell’udito contribuisce a livelli più bassi di attività fisica sia in maniera diretta, sostanzialmente per la mancata capacità di monitorare bene l’ambiente circostante quando si è attivi fisicamente, sia in maniera indiretta, a causa del maggior isolamento sociale e di un aumento del carico cognitivo per sopperire alla mancanza di informazioni ricevute tramite l’udito.

Da Notizie Scientifiche

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