Pubblicata sul quotidiano Il Fatto Quotidiano, un’ interessante intervista a Giorgio Pestelli, musicologo, professore emerito nell’Università di Torino, Accademico dei Lincei, critico musicale de “La Stampa”.
È stato direttore artistico dell’Orchestra e Coro della RAI di Torino.
Per l’editore Donzelli ha pubblicato “Viaggio attraverso le nove Sinfonie” (Il genio di Beethoven, 2016, nuova ed. 2020) e di recente “I concerti di Beethoven: il genio da pianista a compositore” (Donzelli editore, 176 p.). Analizza i cinque per pianoforte, quello per violino, e il “triplo concerto” per pianoforte, violino, violoncello.
Riportiamo alcuni stralci dell’intervista realizzata da Giuseppina La Face.
Quasi tutti i Concerti furono composti nel primo decennio dell’Ottocento, però sono molto diversi.
Le prime composizioni beethoveniane dei grandi cicli – sinfonie, sonate, concerti – si confrontano con lo humor di Haydn e la cantabilità degli Adagi mozartiani. Beethoven non riteneva i suoi primi due concerti un capolavoro: li portava in tournée, li rimaneggiava di continuo. In realtà mostrano grandi bellezze, soprattutto nelle mani di alcuni interpreti.
Ad un tratto Beethoven avverte i sintomi della sordità.
La malattia si manifesta verso il 1800. Fra il primo e il secondo Concerto non era totale: molti studiosi reputano che anche negli ultimi anni il musicista non fosse completamente sordo. Ai tempi del Quinto concerto, nel 1809, sentiva, ma i suoni forti lo facevano star male: trascorse giorni e notti con i cuscini sulle orecchie per proteggersi dal rumore delle granate, nella Vienna assediata dalle truppe napoleoniche.
Che ruolo ha svolto nei Concerti la sordità?
Dal terzo, quello in Do minore, Beethoven rafforza l’introspezione e bada meno all’esibizione. Si passa dal pianista al compositore: lavora più dentro sé stesso, insomma.
Come componeva?
Portava con sé un taccuino e appuntava le idee. Non necessariamente la bella frase musicale scaturita dalla lettura di versi poetici, ma qualsiasi accenno sonoro: trasformava tutto in spunti musicali.




