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Caparezza affronta l’ipoacusia

Il rapper italiano Caparezza sta affrontando il problema dell’ipoacusia.

Dichiara di non volersi ritirare dalle scene anche se sarà necessario ridurre il numero di concerti.

Alla fine di ogni tour segue delle specifiche visite di routine.

In una intervista al quotidiano Il Mattino racconta:

«Non mi piango addosso. Combatto. Amo troppo questo mestiere per arrendermi. Negli anni ho imparato a prendere delle precauzioni».

L’acufene ha un impatto sulla struttura dello spettacolo?

«Sì. Il concerto dura due ore, perché più di quello non resisto. Non è più solo l’acufene, poi: ho perso anche alcune frequenze dell’udito. Si chiama ipoacusia».

Di cosa si tratta?

«È a tutti gli effetti un principio di sordità. Un problema dell’udito che sviluppa chi si espone più degli altri ai suoni e ai rumori».

C’è una comunità, in Italia, che raggruppa chi soffre di queste patologie, come lei?

«Purtroppo no. Di colleghi che hanno i miei stessi problemi ce ne sono tanti. Non posso fare i loro nomi per questioni di privacy. Ci supportiamo a vicenda. Ma molti di loro fanno finta di niente: continuano ad esibirsi come se niente fosse. È quello che ho fatto anche io per lungo tempo. Non volevo ammettere che c’era un disagio.

Lo scoprii nel 2015 e due anni dopo lo dichiarai».

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