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Francesca Baroni vincitrice del campionato italiano di ciclocross

“Ho deciso di smettere di correre in bici, di abbandonare il sogno di far diventare il ciclismo il mio lavoro. Si apre un nuovo capitolo della mia vita anche se la bicicletta resterà nel mio cuore. Ma mi sono stufata di continuare a far parte di un sistema dove tutti sanno, ma tutti tacciono e piegano la testa per evitare problemi”

Alla stampa nazionale la ciclista Baroni fa questa dichiarazione.

A soli 21 anni, Francesca Baroni, talento del movimento femminile, lascia l’agonismo sbattendo la porta.

“Con la sordità — racconta — convivo da sempre: sono bravissima a leggere il labiale, se mi alleno su strada percepisco i pericoli del traffico grazie alle vibrazioni di auto e camion che si avvicinano e quando gareggio nel cross chiedo ai giudici di farmi un cenno con la mano o con la bandierina perché, anche con le protesi acustiche, non sento né il colpo di fischietto né quello di pistola. Nelle gare su strada non posso indossare la radiolina e mi affido al labiale delle compagne”.

In un periodo di grandissima crescita del ciclismo femminile (per noi con l’oro mondiale di Elisa Balsamo e il bronzo olimpico di Elisa Longo Borghini) che sta finalmente diventando un’opportunità di lavoro, Francesca parte svantaggiata: l’handicap uditivo non le impedisce di lottare con le migliori, ma non le permette di ottenere l’idoneità fisica per partecipare al concorso per entrare nei gruppi sportivi militari di cui fanno parte tutte le colleghe di alto livello.

 

Intervista del Corriere della Sera

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