iperacusia

Iperacusia: come curarla con la terapia del suono

 

L’iperacusia è un aumento esponenziale della sensibilità uditiva causata da un’alterazione nella percezione ed elaborazione dei suoni.

Spesso essa si presenta in concomitanza di acufeni.

Il soggetto che è colpito da iperacusia può sviluppare una vera e propria avversione per i suoni, proprio perché vengono avvertiti con una potenza maggiore.

L’iperacusia può interessare individui di qualsiasi età, compresi i bambini, ma anche persone che soffrono di deficit uditivo.

Vista l’eziologia variegata, per una diagnosi efficace è necessario sottoporre la persona che riscontra il disturbo a test audiometrici svolti in centri specializzati che possano accertare e valutare l’effettivo grado di sensibilità acustica.

È possibile agire su questo tipo di disturbo con la terapia del suono.

Lo scopo di questo approccio è la desensibilizzazione acustica del paziente, finalizzata alla riduzione e risoluzione di un alterato stato di sensibilità verso alcuni suoni come i rumori fastidiosi.

La desensibilizzazione del sistema uditivo avviene gradualmente.

L’esposizione ai rumori fastidiosi deve avvenire giornalmente, in una fase iniziale il tempo di trattamento varia dalle 6 alle 8 ore, ridotte poi in fase più avanzata e in caso di efficacia della terapia.

Nei casi di pazienti ipoacusici è necessario anche l’uso delle protesi acustiche che vanno regolate con estrema attenzione da un audioprotesista esperto.

 

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