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Linguaggio grafico Bliss

Il linguaggio grafico Bliss è un sistema di comunicazione creato fra il 1942 e il 1965 da un ingegnere austriaco, Karl Bliss, per abbattere le barriere linguistiche tra i popoli. Non funzionò, ma nel 1971 un’équipe medica canadese pensò di utilizzarlo come metodo di comunicazione nei casi di ritardo mentale, autismo infantile, afasia, paralisi cerebrale infantile, tetraplegia e sordità.

 

Il Bliss è un sistema di simboli grafici basato sul significato e non sulla fonetica: pittografici (assomigliano a quello che rappresentano), ideografici (simboleggiano un’idea), internazionali (termini matematici, cifre), arbitrari (senza legame col concetto rappresentato).
I simboli base sono un centinaio, ma combinati tra loro acquistano diversi significati, costituendo un vocabolario molto ampio: per esempio, ponendo in sequenza i simboli “casa”, “dare” e “conoscenza” si ottiene “scuola”.

 

Uno stesso simbolo cambia funzione grammaticale ponendovi in alto un “indicatore”: un quadratino per i sostantivi, una “v” rovesciata per i verbi, una piccola “v” per aggettivi e avverbi. Il sistema prevede una sintassi per la formazione di frasi, secondo la sequenza soggetto, verbo, oggetto e aggettivo.
Per usare il Bliss non è necessario saper leggere e basta una tabella, sulla quale si possono gradualmente aggiungere i simboli appresi, in forma di autoadesivi. Su ogni simbolo è sempre scritta la parola corrispondente, per poter comunicare anche con chi non conosce il sistema.
Corsi di formazione sul Bliss sono tenuti periodicamente anche in Italia. Per informazioni, Centro Benedetta D’Intino, di Milano (tel. 02/39263940).

 

Da Focus

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