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Otite e otalgia: attenti alla primavera

Sono molti i bambini che in primavera sono colpiti da otiti e otalgie.

Soprattutto quelli in età prescolare o delle elementari rischiano di incappare nel corso dell’anno in otalgie e otiti.

E i periodi di maggior diffusione sono proprio autunno e primavera, quando le temperature altalenanti, il vento e le sudate favoriscono il raffreddamento e l’accumulo di catarro.

A parlare per un’agenzia di stampa nazionale è Pasquale Marsella, responsabile dell’Unità operativa di Audiologia e Otochirurgia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che spiega proprio come riconoscere il problema.

“Intanto – prosegue Marsella – non sempre otalgia, ovvero dolore dell’orecchio, è uguale ad otite: il dolore infatti può essere legato a problemi come delle carie, o alle tonsille. In questo caso parliamo di otalgia riflessa”.

C’è poi l’otite da infiammazione catarrale sierosa con versamento di muco, che però può essere sterile e dunque non richiede antibiotico.

“In pratica, ci sono segni di infiammazione ma non di infezione.

Il dolore in questo caso è causato dalla ‘spinta’ del catarro, ed è sufficiente un antinfiammatorio. Se invece l’otite è purulenta occorre l’antibiotico. Anche perché, se non viene presa in tempo, questa patologia può portare alla perforazione della membrana del timpano. Non si tratta di un foro, come si potrebbe pensare, ma di una crepa – precisa l’esperto – Solo se l’otite perforata viene trascurata diventa cronica, e si produce un buco”.

Ma se il bimbo dice di avere mal d’orecchio, cosa bisogna fare?

“Il consiglio è quello di far vedere il piccolo allo specialista: solo lui può stabilire la causa del dolore, e la corretta terapia. Ma se, come sovente accade, il mal d’orecchio si manifesta nel fine settimana, il consiglio è quello di somministrare un antinfiammatorio. Se il dolore persiste – conclude – allora non resta che consultare l’otorino”.

 

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