Matilde Lauria 54 anni judoka sordocieca si è aggiudicata il settimo posto alle Paralimpiadi oltre che conquistarsi il 19esimo posto del ranking.
Un traguardo raggiunto, un sogno realizzato, quello di Matilde Lauria, mai sola anche grazie al sostegno della Lega del filo d’oro.
La storia di Matilde è fatta di sfide e vittorie.
Diventata ipovedente all’età di tre anni a causa di una miopia maligna le sfide di Matilde, però, non erano destinate a finire e dopo la vista ha iniziato a perdere anche l’udito. Nonostante gli ostacoli imposti dalla sua disabilità sensoriale non si è mai arresa.
La maternità di Paola, Marco e Gabriele, la rende una madre presente e amorevole.
Matilde ciononostante non ha mai abbandonato lo sport fino a diventare insegnante di judo per bambini non vedenti e oggi è atleta paralimpica riconosciuta a livello globale.
Ha iniziato a praticare l’arte marziale del judo circa 20 anni fa grazie a suo figlio Marco e al suo maestro.
Rilascia la campionessa in un’intervista alla stampa: “Grazie alla Lega del filo d’oro perché mi ha supportato in tutto, soprattutto otto anni fa quando ho perso l’udito.
Alla cecità mi sono rassegnata ma alla sordità proprio non ho imparato.
La parte burocratica e medica è stata lenta.
Grazie al supporto della Lega del filo d’oro, la Lis tattile, la dattilologia e il sistema Malossi e con l’aiuto di un volontario sto perfezionando l’uso del Braille per comunicare con i miei figli e con il mondo che mi circonda”.
E continua: “Diciamo la verità, un sordocieco alle Paralimpiadi è già difficile pensarlo.
Mi sentivo stratosferica. Ero consapevole di combattere con persone molto forti però mi sono detta, se perdo lo faccio con una delle più forti, me la batterò in tutto. L’idea di dover spegnere l’impianto era grande ma il desiderio di comunicare