teatro senza barriere

Al.Di.Qua. Artists

Al.Di.Qua. Artists è l’acronimo di ALternative DIsability QUAlity Artists.

“Ci piaceva però che avesse anche un senso compiuto.

Mette in luce il fatto che c’è un Al Di Qua, separato dall’Al di Là con un muro. Un muro che separa le persone con disabilità da quelle abili. Anche il font del logo parla di questo. Ogni lettera ha una sua forma, metafora visiva di coscienza e diversità. È un carattere tipografico realizzato a partire dai graffiti di opposizione disegnati sul muro di Berlino, ricordandoci graficamente gli effetti negativi di ogni barriera.

È questo il nostro spirito: quello della contestazione, che vuole abbattere il muro, dimostrare che non ha ragion d’essere.

Nel 2021 è stato pubblicato un report molto dettagliato, sostenuto da Europe Beyond Access. Benché sia riconosciuto diffusamente il diritto alla cultura per le persone disabili, sia il pubblico con disabilità che chi lavora del mondo dell’arte riportano significative barriere per accedere alla vita culturale.

Mancano i fondi per le infrastrutture – persino per creare un sito web accessibile –  le competenze, le conoscenze di artist3 con disabilità. E se si parla di accessibilità, spesso è considerata solo quella del pubblico, e mai quella di chi deve accedere al backstage o ai camerini… Questo perché ancora esiste il pregiudizio che le persone disabili siano solo soggetto “passivo” della produzione culturale, mai operator3 attiv3.I pochi esempi sul palco con disabilità sono gestiti da autori abili, che ricalcano narrazioni stantie. E non parliamo delle posizioni organizzative e decisionali, dove la presenza di persone disabili si assottiglia fino a scomparire.

Non ce ne facciamo niente delle statistiche se non ci impegniamo a fare qualcosa. Ecco perché è urgente che siano le nostre voci, i nostri punti di vista a infiltrarsi negli immaginari diffusi, per generare delle narrazioni altre.”

Intervista tratta da Exibart

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