Alessandra Romano

Film al cinema sottotitolati: la battaglia di Alessandra Romano

Alessandra Romano è una ragazza di San Giorgio a Cremano rimasta sorda nel 1995 che ama il cinema.

Una sordità progressiva e improvvisa dovuta, così come si racconta al Corriere del Mezzogiorno, a una neurofibromatosi, una malattia rara che comporta una serie di danni tra cui la sordità.

Alessandra ha continuato il suo percorso di vita e di studi si è, infatti, iscritta alla Facoltà di Lettere dell’Università Federico II di Napoli e grazie al supporto dei sottotitoli di Teams è riuscita con facilità a seguire corsi e seminari previsti dal suo corso di Laurea.

Tre romanzi all’attivo: L’isola D’Agata (PlaceBook, 2020) I Fuggiaschi di Padova (Opera Indomita 2021) Solo nei suoi occhi (Di Leandro Partners, 2022).

Una grande passione per la lettura e la scrittura, ma anche per il cinema.

Dichiara Alessandra Romano al quotidiano: “Al cinema proprio non si può.
Per questo voglio provare a cambiare le cose. Perché precludere un’arte immensa ai non udenti? Il nostro Paese sbandiera uguaglianza, ma bisogna anche metterla in pratica questa equità di diritti.

Che fastidio possono dare i sottotitoli? Non si toglierebbe nulla agli altri spettatori. La risposta più frequente che viene data a una persona sorda è di “aspettare che un film venga trasmesso in tv”. Andare al cinema, però, è anche un rito sociale, una necessità culturale, una “cura” tanto più necessaria per chi non sta proprio al meglio.

Adattarsi un po’ per sostenere altri meno fortunati non penalizza, aiuta la specie a sopravvivere. Da sempre la tecnologia aiuta i disabili: perché non possiamo beneficiarne anche al cinema stabilmente? Garantire la visione di film sottotitolati renderebbe davvero uguali i cittadini: è un investimento in umanità”.

 

 

 

 

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