musica che cura rumori e ronzii

La musica che cura rumori e ronzii

L’alto volume della musica indebolisce l’udito, questa la ragione per cui sembra che patiti di musica e rock e discoteche siano tra le vittime maggiori di acufeni e disturbi dell’udito. Un aiuto a questo tipo di problema arriva proprio dal panorama musicale, la cosiddetta musica “dolce” così come la definisce Fan-Gang Zeng, l’otorinolaringoiatra dell’Università della California che, occupandosi del caso di un paziente ossessionato da trilli acutissimi, ha ideato un metodo per contrastare i fastidiosi rumori. L’esperto ha creato una “musica” composta da toni bassi, calmante e piacevole, e l’ha fatta ascoltare al paziente con un normale lettore MP3. Un minuto e mezzo e gli acufeni sono spariti. “Il metodo è semplice: si crea un suono personalizzato per il paziente, che contrasti il suo tipo di acufene” ha spiegato Zeng. “Però una volta spento il lettore con la compilation anti-acufeni i ronzii tornano. “La terapia sonora degli acufeni non è una novità e sappiamo anche che i toni gravi mascherano bene il problema”, continua Giancarlo Cianfrone, ordinario di audiologia all’ università La Sapienza di Roma e responsabile del Centro Acufeni dell’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità “Ma oggi si possono liberare i pazienti dagli acufeni una volta per tutte con un metodo più articolato, la Tinnitus Retraining Therapy. Una vera riabilitazione dell’udito per cui occorrono mesi, dove la terapia sonora ha un ruolo importante: usando suoni che si mescolano agli acufeni senza mai coprirli, pian piano il cervello smette di percepirli come un disturbo”. “Per alcuni è indicato un generatore personale di suoni”, spiega Cianfrone, “simile a un piccolo apparecchio acustico da indossare 6, 7 ore al giorno, che fa ascoltare a basso volume un rumore bianco (quello che in radio si sente passando da una stazione all’altra). Chi sta molto in casa può arricchire l’ambiente di suoni: in genere si scelgono rumori della natura come cinguettii, vento, risacca. Ma anche la vera musica può servire in entrambi i casi: basta ascoltare le melodie preferite alternandole agli altri suoni e a basso volume, per non affaticare l’udito e in modo che non copra mai del tutto l’acufene”.

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