La memoria uditiva è un’esperienza sensoriale di rilevanza, che interessa la sfera dei ricordi e del funzionamento cognitivo.
Lo psicologo americano Endel Tulving si è espresso sulla memoria uditiva in merito all’attività del ricordare e l’ha definito un vero e proprio viaggio nel tempo.
La memoria uditiva, infatti, in quanto espressione sensoriale, è un’esperienza mentale che ci aiuta anche a favorire un buon funzionamento della memoria.
L’idea di Tulving del ricordo come “viaggio mentale nel tempo” fa luce su un aspetto importante del funzionamento della memoria umana: ciò che chiamiamo «ricordo» è fatto di elementi diversi (immagini, suoni, odori, emozioni) che derivano dal funzionamento di sistemi mnestici differenti ma in interazione tra di loro.
Il collante siamo noi stessi, è la nostra soggettività.
Per essere vissuta come “ricordo” l’informazione deve essere recuperata in un preciso tempo e luogo e con un riferimento a sé stessi in quanto partecipanti all’episodio.
In un ricordo, quindi, entrano in gioco il sistema di memoria semantica, che ci fornisce la conoscenza concettuale.
La memoria uditiva, allora, è parte stessa del sistema ricordo, cui è necessario porre la giusta attenzione.
Ma cosa definiamo come “sistema”?
Psicologi e i neuroscienziati che studiano la memoria usano la parola “sistema” per riferirsi a un insieme di elementi in stretto rapporto tra di loro destinati a determinate funzioni mnestiche, elementi connessi in un tutto organico e funzionalmente unitario.
Ciascun sistema dipende da una particolare costellazione di reti cerebrali che coinvolgono specifiche strutture neurali le quali, a loro volta, sostengono specifici processi mnestici. Ogni struttura neurale svolge un ruolo specializzato all’interno del sistema.
Le stupefacenti capacità della nostra memoria, così come i suoi fallimenti, dipendono dal funzionamento dei sistemi di memoria e dai processi che da essi derivano.
La sordità impedisce, con la sua occlusione sensoriale, di immagazzinare nuovi mondi di ricordi, e soprattutto, affievolisce quelli che abbiamo già accumulato.
La memoria uditiva non è affatto subordinata a nessun altro senso e svolge medesima funzione cognitiva.
Se dovessimo eseguire una distinzione tra memoria visiva e memoria uditiva, distingueremo anche sistemi di memoria visiva e uditiva a brevissimo termine denominati rispettivamente memoria iconica e memoria ecoica.
Tuttavia, data la natura periferica (sensoriale) di questi magazzini e la durata (brevissima) della traccia, molti non li considerano veri e propri sistemi di memoria, quanto piuttosto sistemi di registrazione finalizzati ad una elaborazione primaria che «nutrono» i sistemi di memoria più duraturi.
La memoria uditiva, possiamo così concludere, è parte integrante di un complesso sistema di ricordi, percezioni, memoria che dovremmo preservare e di cui dovremmo prenderci cura.