L’acufene pulsante non è esattamente una patologia e potrebbe risolversi in maniera spontanea, ciononostante è sempre opportuno effettuare una visita all’udito perché sia possibile individuare le cause delle pulsazioni ritmiche e adoperarsi per l’avvio di una terapia adeguata a ristabilire il benessere dell’udito.
Tra le cause più accreditate dell’insorgere dell’acufene pulsante troviamo la disfunzione circolatoria, l’inquinamento acustico, traumi alla testa e al collo e l’assunzione prolungata di antibiotici e diuretici.
Anche alcuni fattori fisici come lo stress possono coadiuvare questo tipo di problema uditivo.
Lo stress è senz’altro tra le principali cause aggravanti di un acufene pulsante preesistente. Questa ragione rende fondamentale che le persone con acufene pulsante riescano a imparare a controllare lo stress, che restringe i vasi sanguigni riducendo la circolazione e aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
L’acufene pulsante può essere facilmente diagnosticato dal medico attraverso un esame fisico di testa e collo, per verificare la corretta funzionalità dei nervi in queste zone e, approfondimenti diagnostici appropriati quali TAC e risonanza magnetica, volti ad accertare con maggiore precisione le cause all’origine delle pulsazioni.
Dopo aver effettuato una visita di controllo, il medico sarà in grado di prescrivere le soluzioni più appropriate.
La terapia di arricchimento sonoro può rivelarsi adeguata in quanto consente di eliminare o ridurre sensibilmente la percezione dell’acufene pulsante grazie all’utilizzo di specifici dispositivi acustici.
Detto ciò, bisognerà agire sullo stile di vita e anche seguire piccoli accorgimenti per una dieta alimentare regolare.
Nutrirsi di molta frutta, verdura e alghe e introdurre alimenti che contengano elevate quantità di vitamine A, B, E, zinco e magnesio.
Ridurre, invece, le quantità di caffè, tè e alcool.