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Sordità e apprendimento: nuovi studi

“Nature Scientific Reports” ha pubblicato un nuovo studio secondo cui “il cervello delle persone affette da sordità congenita può svilupparsi in maniera diversa e ciò può influenzare le modalità messe in atto da queste stesse persone per apprendere”.
Lo studio risulterebbe utile ai fini della creazione e dello sviluppo di nuovi  metodi di insegnamento

Il ricercatore del College of Science dell’Università Statale dell’Oregon, Colin Johnson, afferma ed evince dalle ricerche effettuate le difficoltà scolastiche cui vanno incontro le persone affette da sordità.

“Spesso queste persone, infatti – specifica il ricercatore- in generale non riescono ad arrivare ad un livello di istruzione adeguato e ciò porta a cascata ad altre conseguenze che non migliorano di certo il livello di vita”.

I ricercatori hanno scoperto che è una particolare mutazione proteica che causa la perdita dell’udito e che può alterare anche il cablaggio di diversi gruppi di neuroni.
La proteina, conosciuta come otoferlina, ha l’unico compito di codificare il suono nelle cellule ciliate sensoriali che si trovano nell’orecchio interno
”. (Fonte Notizie scientifiche)

Ora, se questa proteina subisce una modificazione genetica, si può avere una perdita dell’udito totale. Questa mutazione indebolisce il legame tra la proteina e una sinapsi di calcio nell’orecchio e questa carenza di interazione è alla base della perdita dell’udito.

Lo studio di questa proteina negli esseri umani è risultato sempre difficile a causa delle sue dimensioni in quanto essa è caratterizzata da una bassa solubilità, ragion per cui, Johnson e colleghi hanno studiato i pesci zebra che condividono con gli esseri umani una somiglianza a livello genetico, molecolare e cellulare.

Questi studi hanno permesso al ricercatore di scoprire una versione più piccola della otoferlina che potrebbe essere utilizzata per una terapia genica ma solo in quei cervelli che non hanno ancora subito un “ricablaggio” completo come quello delle persone adulte.

“Se cresci senza quella proteina, non è solo una questione di ricollocare il gene. Se sei sordo e cresci sordo, sembra che il cablaggio fisico del tuo cervello sia un po’ diverso. Questo complica l’obiettivo di fare la terapia genica. Dobbiamo andare oltre e guardare a queste cellule ciliate e al cervello stesso. Il cervello elabora le informazioni in modo diverso? Questa è un’area su cui ci dobbiamo concentrare”, spiega così Johnson nel comunicato stampa.

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