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Udito: La perdita ora si cura con le nanoparticelle

Una nuova terapia per l’udito con nanoparticelle si deve ai ricercatori del Bionics Institute, dell’Università di Melbourne. La scienza ha permesso lo sviluppo di una nuova terapia che in futuro potrebbe sostituire gli apparecchi acustici. Gli apparecchi acustici sono abitualmente usati da milioni di persone in tutto il mondo. La perdita dell’udito occorre a seguito di un danneggiamento di cellule cigliate e sono proprio le persone più anziane a soffrirne e molti si sono esposti per un periodo troppo prolungato a forti rumori. Infatti, di conseguenza richiedono apparecchi uditivi o impianti cocleari. Una forma di sordità sempre più frequente.

Secondo i ricercatori tra cui – Andrew Wise, specialista di neuroscienza uditiva è riuscito a dimostrare che si possono caricare i farmaci nelle nanoparticelle, per essere poi trasmessi direttamente nell’orecchio.  “Sono molto porose e questa proprietà ci consente di caricare livelli molto elevati dei fattori di crescita (o droghe)”, spiega lo specialista Andrew Wise –(secondo come riporta il sito tg24.sky.it.)

Le nanoparticelle inoltre permettono un rilascio dei farmaci lento e duraturo e sono dotate di proprietà uniche. In precedenza si era già fatto un esperimento con l’utilizzo dei farmaci affinché fosse in grado di riparare il danno nervoso all’udito, ma non garantivano una sufficiente efficacia.

Intanto, sono in corso alcuni esperimenti sugli animali di cui se avrà successo, sarà sperimentata sugli umani che hanno difficoltà a elaborare i suoni. Gli esperti ovviamente augurano che la terapia possas ostituire del tutto gli impianti impiegati per il trattamento della perdita dell’udito.

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